martedì 22 luglio 2008

Il Cavaliere Oscuro - Recensione non-spoiler


Nei confronti de Il Cavaliere Oscuro, il secondo film di Batman firmato da Chris Nolan, avevo delle aspettative altissime. Batman Begins mi era piaciuto molto, e tutti i commenti in rete portavano a pensare che il suo seguito sarebbe stato ancora meglio. Sin dalle prime foto del Joker interpretato da Heath Ledger si era capito che ci saremmo trovato di fronte a qualcosa di speciale, a una visione di Batman e del suo mondo capace di lasciare il segno in maniera indelebile. I primi trailer non fecero che confermare queste impressioni, facendo salire l'hype in maniera eccezionale in tutti gli appassionati dell'uomo pipistrello, sottoscritto compreso. Nel frattempo, Heat Ledger ci ha lasciato, contribuendo (brutto dirlo, ma è così) a dare un'ulteriore spinta alla curiosità della gente per il film, che è diventato anche il suo testamento artistico.

Ieri sera, ho finalmente potuto vedere la pellicola nell'anteprima Warner, come rappresentante di DC World/DC Forum, grazie alla gentilissima intercessione dell'amico Andrea Voglino. E le aspettative di cui sopra sono state addirittura superate.

The Dark Knight/Il Cavaliere Oscuro non è solo il miglior film di Batman; non è solo il miglior film di supereroi. E' proprio un grandissimo film in senso assoluto, uno di quelli che travalicano le distinzioni di genere per proporsi come grande opera cinematografica "tout court".

Nelle due ore e mezza di durata della pellicola, Nolan riesce a condensare tutto il meglio di Batman e del suo mondo, tutti gli elementi fondanti che lo rendono affascinante. Al tempo stesso, produce un'opera di indiscutibile valore cinematografico, un gangster-movie nella miglior tradizione di Scarface, del Padrino, de Gli Intoccabili, con un retrogusto amaro e un sottotesto morale non indifferente, senza per questo rinunciare alla spettacolarità dell'azione tipica dei blockbuster estivi americani. E' un film incredibilmente ambizioso sotto tutti i punti di vista, eppure non cade mai, non perde un colpo, e in definitiva si dimostra all'altezza degli altissimi obiettivi che si prefigge.

La sceneggiatura fila, è solida, tutti i conti tornano. Ogni dettaglio, anche quello apparentemente più insignificante, ha un fine ben preciso, è utile all'economia della storia e dello sviluppo dei personaggi. Le riflessioni sul ruolo di Batman, dei suoi nemici, della stessa città di Gotham in un mondo come quello creato da Nolan - crudo e realistico - sono davvero ben sviluppate e interessanti, e conducono a delle risposte decisamente poco rassicuranti, contribuendo a farne una pellicola diversa rispetto a tutte le altre dedicate alle vicende degli eroi dei fumetti.

Gli attori forniscono tutti una splendida prova, sono tutti molto in parte, sia quelli già visti in Begins che tutti i nuovi. Il Joker di Heath Ledger è uno splendido avatar del caos, un monumento alla pazzia, ed è difficile non metterlo in relazione con la prematura scomparsa dell'attore. Un ruolo così è di quelli che ti consumano emotivamente, e Heath ha dato tutto se stesso per portare finalmente anche sullo schermo una versione del Joker degna della sua miglior controparte a fumetti. In alcune scene, è davvero disturbante e spaventoso. Il suo testamento artistico non poteva essere migliore. Ma non è soltanto Ledger a risplendere. Il quadrato dei personaggi principali vede, accanto a Batman e a Joker, anche Harvey Dent e Jim Gordon, e tutti sono interpretati e caratterizzati benissimo. Christian Bale è ancora più convincente che in Begins, rende ancora meglio l'idea di essere sempre sul filo tra ragione e follia, e ci restituisce un uomo pipistrello ancora più realistico e credibile, facendo perfettamente giustizia ad una sceneggiatura che, come dicevamo, mette il ruolo dell'eroe al centro di un contesto realistico, traendone le dovute conseguenze. Gary Oldman è un Jim Gordon assolutamente fantastico, coraggioso e onesto quanto fallibile e umano, e Aaron Eckhart/Harvey Dent a tratti ruba la scena a tutti, consegnando definitivamente al dimenticatoio l'orrendo Due Facce di Tommy Lee Jones con una grande prova d'attore. Perfetti anche i personaggi di contorno: Michael Caine e Morgan Freeman sono sempre impeccabili nelle parti di Alfred e Lucius Fox, e Maggie Gyllenhaal dà finalmente una vera dignità al personaggio di Rachel, sostituendo l'inespressiva Katie Holmes, unica vera pecca di Batman Begins.

Anche dal punto di vista tecnico, Il Cavaliere Oscuro è una gioia per gli occhi: ottima regia, coreografia (le scene di lotta sono di gran lunga migliori di quelle di Begins), fotografia. Si nota la quasi totale assenza di effetti digitali a favore di un approccio più tradizionale, che dà una maggiore solidità al tutto e favorisce il già citato aspetto realistico. Le scene spettacolari sono davvero spettacolari, e anche chi va al cinema principalmente per godersi l'azione e le esplosioni non resterà deluso. Vedere, per credere, la sequenza di apertura: assolutamente da applausi, uno dei migliori incipit che ricordi per un film d'azione.

Nota a margine, ma piuttosto importante: anche il doppiaggio italiano, stavolta, è di buon livello. Siamo decisamente su un altro pianeta rispetto al pessimo lavoro fatto su Begins. Questo non toglie che brami di rivederlo presto in lingua originale, ovviamente.

Per tirare le conclusioni - sempre che siate sopravvissuti a leggere fin qui - Il Cavaliere Oscuro è un grandissimo film, assolutamente da vedere, e destinato a restare nella storia del cinema non solo per i suoi incassi, ma anche per i suoi meriti. Che ci sono, e sono tantissimi. So che a Luglio gli italiani sono poco propensi ad andare al cinema, ma datemi retta. Non perdetevelo. Per nessun motivo!

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