martedì 27 ottobre 2009

Di albe e vichinghi

Finalmente una schiarita nei mari tempestosi dei miei lavori musicali.

Il progetto Crimson Dawn ha ripreso slancio grazie all'ingresso di un batterista in pianta stabile. Il suo nome è Luca Lucchini, e con formazioni come All Soul's Day e Dark Ages ha scritto pagine importanti nella storia dell'underground metallico italiano (anche se lui, probabilmente, si sminuirebbe in un eccesso di modestia). Anche il mio compagno di malefatte Emanuele Rastelli (Crown of Autumn e Magnifiqat) dovrebbe essere della partita, speriamo! Di certo, ora vedo un futuro per il gruppo, un futuro interessante e foriero di possibilità. Staremo a vedere. La direzione sarà più doom di quanto pubblicato finora, senza però accantonare l'anima epic. Insomma, se vi piacciono Black Sabbath/Heaven and Hell e Candlemass dovrebbe essere pane per i vostri denti. Per me, rappresenta finalmente la possibilità di dare sfogo alla mia passione per la musica di Ronnie James Dio e Tony Iommi con un progetto che si avvicina di più a quel tipo di metal rispetto al power dei Drakkar.

Già, i Drakkar. Sono in molti a chiedermi che fine abbia fatto la band che, nel bene e nel male, fa parte della mia vita da ormai quasi 15 anni. La risposta è... beh, nessuna fine, per ora. Abbiamo il quarto album praticamente pronto da più di un anno, il vero problema è trovare un batterista che abbia capacità e voglia di dedicarvisi. Però, negli ultimi giorni qualcosa si è mosso. Non posso dire di più, anche per non tirarmi la sfiga, ma, se le cose vanno come spero, la nave vichinga potrebbe tornare a navigare più in fretta di quanto avrei pensato. Incrociate le dita con me. Anche perché i pezzi in attesa di essere "finalizzati" sono davvero interessanti: sarebbe un peccato accantonarli.

Ho anche altre collaborazioni e idee in ballo. In generale, mi sto riavvicinando alla musica... Non che l'avessi mai mollata, ma le delusioni a volte ti segnano, ti tolgono voglia ed energia. Le vere passioni, però, non muoiono mai: puoi zittirle per un po', forse, ma alla fine tornano sempre a galla. Per fortuna, perché sono parte di quello che siamo: una parte importante e preziosa.

Stay metal.

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