lunedì 3 novembre 2008

Music off the edge of the world - 001

Inauguriamo una nuova "serie" di post, chiamata "Music off the edge of the world": titolo ovviamente ispirato da questa canzone, e che allude al fatto che tratterò principalmente di cose "off the edge" rispetto al mondo della musica commerciale, con il consueto stile di questo blog: diretto e personale. Iniziamo da...

- Journey: Revelation



Neal Schon e compagni sono in splendida forma: Revelations è il loro miglior album da anni a questa parte. Pieno di passione, melodia, stile, il tutto con quel retrogusto blues che da sempre li caratterizza (esemplare, in questo senso, l'ottima "Caught in a Sunshower"). "Change for the Better" è degna di stare tra le migliori composizioni di sempre del gruppo, e non è l'unica: anche "Never Walk Away" e la strumentale "The Journey (Revelation)" sono da applausi. Il nuovo cantante, Arnel Pineda, è semplicemente fantastico, il degno erede di Steve Perry: non a caso, la band ha incluso nella limited edition dell'album un secondo CD con i proprio classici ri-registrati con Ariel alla voce, tanto per chiarire che è in grado di cantare divinamente tutto il loro repertorio. Bello, bello, bello.


- Iced Earth: The Crucible of Man



Concept piuttosto complesso, l'ho ascoltato un paio di volte e mi è piaciuto, ma voglio risentirmelo per bene prima di dare un giudizio perché non è un disco diretto stile The Dark Saga, anzi. Però il ritorno di Matthew Barlow da solo basta a farmi venire un sorrisetto sulle labbra. Ripper è bravissimo, ma non c'entrava davvero un cazzo col sound degli IE, anche perché Schaffer non ha fatto neanche il minimo sforzo per adattare il proprio stile. Barlow è IL cantante degli Iced Earth.

E a proposito di Ripper, l'ho sentito cantare su


- Yngwie J. Malmsteen's Rising Force: Perpetual Flame



Il disco è il solito disco di Malmsteen, non cambia mai. Alcuni passaggi fanno davvero sorridere per la mancanza di senso, per la serie "vado a caccia del guinness dei primati della velocità e per stavolta pazienza se la melodia non esiste!" :D, a parte questo comunque è un album che piacerà ai suoi fan. Sicuramente migliore della maggior parte della sua produzione recente (anche se non al livello di Alchemy, che resta l'ultimo disco davvero bello di Yngwie). Ottima la voce di Ripper, molto più a suo agio su queste sonorità e bravo come al solito, anche se secondo me avrebbe bisogno di creare un gruppo proprio con un songwriter bravo che costruisca i pezzi su di lui, invece di doversi sempre adattare alle composizioni degli altri.


- Helstar: King of Hell



Grande album, questo, davvero un ritorno coi fiocchi! Gli Helstar non sono cambiati molto dagli anni '80, ma questo è un bene. King of Hell è un disco fieramente anacronistico, un power/thrash dalle (rare) venature epiche che nel mercato di oggi è una boccata d'aria fresca. E' un album sincero, suonato benissimo e cantato anche meglio (James Rivera è come il buon vino, pare: invecchiando, migliora). Le ritmiche serrate di Trevino e Barragan, ben supportate da una buonissima produzione, sono un vero piacere per tutti i fan della vecchia scuola del metallo pesante. Potenti, cattivi e senza fronzoli. Un disco da headbangin'. Bel colpo. Niente male anche il fatto che con soli 2 euro in più vi possiate accaparrare (almeno, dove l'ho comprato io -Mariposa Duomo, Milano - era così) anche "Sins of the Past", album celebrativo contenente tutti i classici della band ri-registrati con i suoni di oggi (sì, va molto di moda oggi come oggi, e ad essere sincero vorrei poterlo fare anche io... Chissà che un domani...).

Pollice in alto per questa release, che si piazza al secondo post nella mia classifica di questi ultimi mesi. Subito dietro a...


- Bob Catley: Immortal



Devo dire che il buon Bob raramente mi delude: la sua voce è sempre fantastica, a dispetto dell'età che avanza, e in genere, per i suoi dischi solisti, sa sempre scegliersi dei compositori di gran classe, capaci di valorizzare al massimo le sue capacità con melodie ariose, epiche e non banali. Però, Immortal è qualcosa di più di un semplice buon disco: Immortal è un grande disco, sotto tutti i punti di vista. I pezzi scritti per Bob da Magnus Karlsson sono talmente belli da avermi fatto venire voglia di cercare qualcos'altro di suo: Starbreaker, The Codex, vediamo cosa riesco a trovare. Pomp rock (o hard rock epico, chiamatelo come volete, certe etichette sono talmente limitanti...) di altissimo livello, di quelli che mi fanno sempre correre un brivido lungo la schiena e spuntare un sorriso largo come tutta la faccia.
Ottima la prestazione di tutta la band, che supporta alla grande un Catley strepitoso per pathos e interpretazione. Sicuramente una delle migliori uscite hard rock degli ultimi anni, un album da ascoltare e riascoltare, di quelli che non ti stancano mai. Se avete pochi soldini da spendere e potete acquistare uno e un solo album tra i summenzionati... Il mio consiglio è di prendere questo, senza esitazione. Davvero fantastico!

1 commento:

Luca "El Pata" Corsi ha detto...

Grandissimo disco quello dei Journey ! (Trovi la recensione anche nel mio blog "The Gates Of Heaven"). Anche quello di Bob Catley è meraviglioso. Due dischi tra i più grandi del 2008 !