Ho già avuto modo di scrivere qui sul blog a proposito di Mass Effect, l'Action-RPG di Bioware per XBox 360. Come avrà intuito chi ha letto tali deliri, le mie aspettative per questo titolo erano altissime; da appassionato di videogiochi e fantascienza, le preview mi avevano veramente entusiasmato, e la lettura del romanzo-prequel Revelation mi aveva rassicurato sulla bontà del lavoro fatto per fornire al gioco un'ambientazione curata e unica.
Dopo averci dedicato buona parte delle mie vacanze di Natale, posso finalmente affermare con certezza che non solo Bioware non ha deluso le mie aspettative, ma per certi versi le ha addirittura superate!
E' una frase "impegnativa" quella che sto per scrivere, ma non ho alcun dubbio a riguardo: Mass Effect è sicuramente il più bel videogame a cui abbia mai avuto la fortuna di poter giocare. Ma non soltanto. E', più in generale, un'esperienza senza eguali nel campo dell'entertainment, perché riesce ad essere con successo parte gioco, parte film e parte libro: è multimediale nel senso migliore del termine, e rappresenta un passo avanti, per l'interactive fiction, di proporzioni enormi.
Mass Effect ha una struttura piuttosto classica. E' un RPG con tutti i crismi, in cui le parti d'azione sono gestite come sparatutto in terza persona alla Gears of War (con il quale, non a caso, condivide il motore grafico), ma sempre attraverso il filtro di dinamiche tipicamente RPG: è possibile infatti mettere il gioco in pausa, per assegnare ordini alla propria squadra e/o per selezionare le abilità che si vogliono utilizzare. Come in tutti gli RPG, c'è una quest principale e una nutrita serie di side-quest, non essenziali al completamente della trama portante ma decisamente divertenti, e utili per potenziare i propri personaggi con nuove abilità, corazze e armi. Ci sono sezioni di esplorazione a bordo di un autoblindo militare armato che dal punto di vista del gameplay ricorda un pò gli Warthog di Halo, con il plus di potersi arrampicare un pò ovunque sulle catene montuose che costellano i (molti) pianeti su cui è possibile atterrare. Ma tutto ciò, per quanto molto curato e divertente, non è il segreto di Mass Effect, non è il succo di ciò che mi fa dire che è un landmark importante per l'intrattenimento interattivo.
La vera essenza della nuova fatica (mai termine fu più giustificato) di Bioware è nella qualità della scrittura creativa che la sorregge. Trama, caratterizzazione dei personaggi, dialoghi, cura maniacale dell'ambientazione... Tutti quegli aspetti che nella maggior parte dei game sono un punto debole, qui diventano il principale punto di forza, dando all'esperienza di gioco una profondità impressionante e unica, soprattutto per il modo in cui riesce a coinvolgere. Non si vedeva un gioco così cinematografico dai tempi del Metal Gear Solid PSone, ma qui, ovviamente, si va molto oltre, grazie a un hardware evolutissimo e a una maggiore consapevolezza di stare realizzando un vero e proprio film interattivo: non a caso, lo staff di scrittori coinvolto, guidato da Drew Karpyshyn, è fatto di professionisti navigati, gente che ha una perfetta comprensione delle regole dello storytelling e sa come creare personaggi interessanti. La trama è avvincente, è degna dei migliori film o libri di fantascienza e gli amanti della space-opera non potranno non amarla. Nella sequenza finale, senza esagerare, Mass Effect è il più bel film di fantascienza che abbia visto dai tempi di "Star Trek: Primo Contatto". E i personaggi...
Diciamolo subito. Non avevo mai visto prima, in nessun gioco di cui abbia memoria, una tale qualità nelle caratterizzazioni. Ogni personaggio con cui potete parlare ha una propria, ben definita personalità, le sue manie, le sue aspirazioni, una storia personale... E' difficile non affezionarsi, ai protagonisti quanto ai comprimari. L'equipaggio della Normandy è tratteggiato in maniera invidiabile: non sfigurerebbe nella prossima serie di Star Trek o in uno spin-off di Farscape... Anzi! E tutto questo rende ancora più emozionanti alcuni dei momenti più tesi della storia, che non vi racconterò per non spoilerare. Ma sappiate che alcune delle decisioni che dovrete prendere saranno estremamente difficili, dovrete meditarci su parecchio... E questo nasce proprio dalla grande perizia con cui sono tratteggiati i personaggi, dal modo in cui sono vivi e vitali e capaci di "mettervi in difficoltà" in più di un senso - anche morale.
Ovviamente, un risultato così non sarebbe stato possibile senza una parte grafica e sonora più che adeguata, e da questo punto di vista Mass Effect non lascia certo a desiderare. In particolare, le animazioni facciali sono incredibilmente dettagliate, e già di per sé sono "da fantascienza" (perdonate il gioco di parole), se paragonate a quelle che abbiamo visto sulla generazione di giochi precedente. Le emozioni dei personaggi traspaiono non solo dai dialoghi e dall'ottimo doppiaggio, ma anche dal modo in cui si presentano sullo schermo e in cui interagiscono col vostro avatar virtuale con occhiate, sorrisi e movimenti del capo, con una sottigliezza veramente impressionante. Aggiungete ambientazioni di una bellezza da mozzare il fiato, musiche eccellenti da kolossal hollywoodiano e il quadro è completo.
Parlavamo di moralità. Lo sviluppo morale del protagonista è un altro degli aspetti più importanti del gioco, ed è completamente nelle mani del giocatore. Se pensate che l'essenza di un role-playing game sia, appunto, nell'interpretazione di un ruolo, molto più che nel salire di livello, comprare nuovi oggetti e migliorare le abilità, qui c'è pane per i vostri denti. Le vostre risposte, nei dialoghi a scelta multipla creati da Bioware, sono importanti, anzi: fondamentali. In molti dei momenti più tesi del gioco, vi troverete, come accennavo prima, a dover fare delle scelte ben precise, che influenzeranno pesantemente la trama, fino al punto di condurre a finali differenti.
Per essere più chiari, in quasi tutti i dialoghi potete selezionare tra tre tipi di atteggiamenti da tenere con l'interlocutore: integerrimo (denominato nel gioco "Paragon"), neutro, o cinico ("Renegade"). Più vi comportate da eroe senza macchia, seguendo il sentiero Paragon, più avrete possibilità di migliorare il vostro punteggio di fascino, e quindi di risolvere questioni anche pericolose con le buone; più vi comportate da soldato cinico e brutale, seguendo il sentiero Renegade, più potrete migliorare il punteggio di intimidazione, e quindi risolvere situazioni intricate grazie alle sole minacce, senza nemmeno estrarre le armi. Ma al di là di questo aspetto di gameplay, comunque importantissimo, per un giocatore di ruolo la cosa più affascinante è proprio la possibilità di scegliere che tipo di eroe si vuole interpretare: dall'esempio vivente (puro Paragon, appunto) alla Jean Luc Picard, nobile e con standard di valori altissimi, all'agente speciale alla Jack Bauer (decisamente Renegade), cinico e disposto a tutto pur di portare a termine la missione. Ovviamente, non si è costretti a creare un personaggio che si rispecchi in uno di questi due estremi; tutte le sfumature intermedie sono a vostra disposizione, e rendono l'esperienza di gioco ancora più soddisfacente.
In quasi tutte le decisioni, specialmente quelle più importanti, la linea di demarcazione tra Paragon e Renegade non è così chiara e definita: non esistono scelte "buone" o "cattive". Entrambe le possibilità che ci si trova davanti sono sensate, e hanno lati positivi e negativi che dovete ponderare. Per fare un esempio senza spoiler, posso dire che la prima volta che ho finito il gioco mi sono trovato a scegliere il finale Renegade nonostante avessi, fin lì, praticamente sempre agito da Paragon. Questo perché, in quella circostanza, mi sembrava più convincente la scelta Renegade, a dimostrazione del fatto che si è comunque portati a valutare caso per caso la linea di condotta da seguire.
E non ho nemmeno menzionato quando siano divertenti i combattimenti, quanto siano cool le abilità biotiche e come sia bello poter creare un personaggio del tutto personalizzato, tanto nell'aspetto quanto nel background.
Mass Effect non è un gioco perfetto, anche perché la perfezione non esiste. L'IA dei vostri compagni di squadra durante gli scontri a fuoco non è granché, e il problema di caricamento lento delle texture dell'Unreal Engine, già visto su GoW, si ripropone anche qui. Può anche capitarvi di restare bloccati in alcuni punti dei pianeti inesplorati e di dover ricaricare l'ultimo salvataggio. Ma nessuno di questi piccoli difetti, e dico nessuno, è in grado di spostare anche minimamente la bilancia, dove gli aspetti positivi hanno un peso incomparabilmente superiore. Più che un gioco, Mass Effect è un'esperienza che tutti gli appassionati di fantascienza, games e interactive fiction (non necessariamente in quest'ordine) dovrebbero fare. E' un universo così affascinante che non ne vorrete più uscire, anche perché, per vedere tutto, è necessario finire il gioco più volte... E state certi che non ve ne pentirete: io sono verso la fine del secondo giro e già non vedo l'ora di iniziare il terzo.
Grazie, Bioware. Adesso, però, hai una responsabilità: quella di dare a noi poveri tossici delle date per l'uscita della prossima espansione, e soprattutto di Mass Effect 2, più rapidamente possibile. Sarà un'attesa snervante!
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1 giorno fa
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