I Running Wild sono stati sempre una band fondamentale per me, come musicista; la loro influenza è ben evidente soprattutto nel primo album dei Drakkar, e credo sarà percepibile anche nel prossimo, dove torneremo a sonorità un pò più "classic metal". Rolf e i suoi hanno davvero segnato un'epoca nel metal tedesco, con un percorso sempre caratterizzato da un'onestà e intransigenza (30 anni di carriera e mai una ballad!) che ne ha fatto dei beniamini di tutti i difensori della fede. Una storia lunghissima, fatta di tanti alti e qualche basso, ma tutta caratterizzata da una vera, schietta passione per il metallo. E alla fine sempre di onestà si tratta: anche dell'onestà di decidere di smettere quando non ci sono più stimoli, invece di trascinarsi album dopo album verso un declino inesorabile come fanno tanti altri gruppi.
Da parte mia, non posso che ringraziare Rolf con tutto il cuore per la grande musica che ci ha regalato in tutti questi anni. Lo farò con una serie di post-tributo dedicati alla storia dei Running che vi proporrò nelle prossime settimane, nell'attesa del grande show d'addio, al quale purtroppo non potrò partecipare di persona, ma che non mancherò di godermi nel mio salotto non appena possibile (visto che, come è ormai consuetudine per tutti gli "eventi" live di un certo livello, verrà consegnato alla storia nella forma di un DVD/CD).
Capitano Kasparek, ovunque ti porti il vento, sappi che per noi, per il tuo equipaggio, resterai sempre il Capitano!
Face in the wind, we're riding the storm
We'll stay our course, whatever will come
Wandering souls in the sea of the damned
Death or Glory, oh, we are riding the storm!